drapeau italien
Il arrive parfois que des personnes qui se trouvent de l’autre côté des Alpes lisent tel ou tel article de ce blog…
A leur intention, je propose deux liens de site présentant des écoles qui pratiquent la Méthode du Bon Départ de Théa Bugnet en Italie. Je ne peux vous en faire la traduction, mais ceux qui le liront y trouveront peut-être réponse à leurs questions….
Buona lettura!
DAL GESTO ALLA SCRITTURA (Metodo Le bon départ)
LABORATORIO PER BAMBINI DA 5 A 6 ANNI
il VENERDI’ ore 17,00-18,00

Il metodo Le bon départ, ideato da M.me Thea Bugnet, è una tecnica di aiuto nell’apprendimento della scrittura che si avvale della musica e di alcuni grafici per aiutare il bambino a scoprire le sue possibilità di movimento. Attraverso esperienze ritmiche e gestuali si raggiunge un’abilità segnica di figure geometriche di varia complessità.

Il metodo Le bon départ è un interessante percorso di facilitazione alla scrittura che coinvolge tutta la persona: si usano delle melodie musicali che danno un ritmo e “suggeriscono” il movimento coordinato del corpo o di alcuni suoi segmenti per riprodurre alcune figure grafiche, con divertenti variazioni. I grafici consistono in forme e gestualità che si possono ritrovare in tutte le lettere dell’alfabeto occidentale nella forma di corsivo e di maiuscolo.

E’ inoltre previsto l’utilizzo di cuscini di sabbia per vincere le contrazioni delle mani e delle dita, armonizzando così il gesto.

Utilizzando questo metodo si rafforzano alcune competenze e prerequisiti scolastici come lo schema corporeo, l’organizzazione spazio-temporale e la motricità fine.

Il Metodo Le Bon Depart (letteralmente buona partenza) può essere anche utilizzato per interventi abilitativi e di sostegno. Questa tecnica libera il soggetto dai disordini nel lasciare traccia causati da eccessi tonici, da una scarsa definizione della lateralità, dall’inadeguatezza nell’orientamento, dalla scarsa conoscenza del proprio asse corporeo, da disagi emotivi e di adattamento.

Per imparare a scrivere divertendosi e lasciando spazio alla creatività!

per informazioni contattare:
Patrizia Semperboni
329.2083069
claundoremi
@yahoo.it

Psicomotricista Funzionale
Insegnante di massaggio infantile
Educatrice

Autre rencontre avec le Bon Départ en Italie :

 

Metodo BonGeste®

Organizzazione spontanea del gesto

Il metodo BonGeste® nasce a seguito di un’esperienza che Guido Pesci ha condotto alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso con due allieve di Thea Bugnet Van DerVoort. Questa, nata a Tilbourg, in Olanda il 28 agosto 1887 è l’autrice del metodo Bon Départ che ha utilizzato per aiutare gli invalidi della seconda guerra mondiale proponendo loro movimenti ritmati con esperienze di respirazione e, successivamente, per i bambini della scuola elementare che presentavano freni e inibizioni nella scrittura. Guido Pesci lo ha ampiamente sperimentato e ha avuto modo di verificarne la validità, pur trovando nel tempo ragione di apportare importanti modifiche per attualizzarlo e arricchirlo con caratteristiche di rinnovamento nel rispetto della scienza e della prassi pedagogico clinica da lui ideate fino a modificarne il nome in BonGeste, coperto da marchio registrato.

Il BonGeste, che utilizza tecniche di movimento rivolte a sviluppare la conoscenza dei segmenti corporei, la loro posizione, il loro stato di tensione e di equilibrio sia in condizioni statiche che dinamiche, comporta un’esplorazione degli impulsi, delle accelerazioni, dei frenaggi e di tutto quello che permette di donare un’orditura all’organizzazione spontanea del gesto e una rappresentatività al proprio corpo. Si tratta di una grammatica che si avvale dell’analisi e della sintesi ricettiva dello stimolo uditivo, dell’attitudine all’ascolto, dell’individuazione, della discriminazione, dell’identificazione e categorizzazione, dei tanti processi conoscitivi e di apprendimento di cui il soggetto reclama il bisogno, al pari di un arricchimento della strutturazione spazio-temporale nello stabilire le distanze, le direzioni e gli orientamenti, la comprensione del tempo e dello spazio, la durata e le proporzioni.

Il metodo offre esperienze che nascono dalla lettura dei coloriti ritmici, delle figurazioni realizzate e rappresentate in campo vuoto e successivamente riportate con segni grafici, e che danno origine ad un sincronismo fra ritmo e movimento del corpo fino ad una più complessa grammatica della gestualità.

L’originalità del BonGeste trova significato nell’associare e accompagnare al gesto ritmi, canti e melodie che contribuiscono a normalizzare il movimento, regolarizzandolo nei tempi, nello spazio e nell’intensità. Le musiche e i canti, grazie al loro ritmo, guidano i segni grafici e vanno a favorire l’organizzazione temporale.

          Le esperienze gestuali sono proposte su ritmi con tempi diversi: a 2 tempi regolari (rapidi o lenti), a 2 tempi (uno più accentuato dell’altro), a 3 e 4 tempi, e la scelta di alcuni brani musicali con diverse caratteristiche ritmico melodiche sarà alla base di movimenti su cui il soggetto può armonizzare il proprio corpo ed ogni suo segmento fino a prendere coscienza delle sensazioni toniche e di ogni effetto organizzatore cinetico.

Per mezzo di questo linguaggio corporeo organizzato sui ritmi e reso visibile dal carattere dinamico e timbrico e di cui le figurazioni spontanee interpretano e rappresentano ogni valore espressivo-emozionale e agogico del gesto, il BonGeste porta la persona a raggiungere un’espressione plastico-dinamica di movimenti creativi e a sentire, godere, partecipare il vocabolario dei gesti con cui essa si esprime, vivendo le relazioni fra suoni e gesti ed esplorando i principali dinamismi, fino a sentirsi interamente libera, disponibile ad affermarsi, a reagire e implicarvi la sua personalità più profonda. Per questo il metodo s’inquadra, proficuamente in un progetto pedagogico clinico, poiché risponde alla necessità primaria di indirizzarsi alla globalità della persona ed offre orientamento e significato alle azioni con una produzione di sé attraverso il lavoro e la praxis.

Il metodo BonGeste rappresenta un’importante opportunità per la persona al fine di ricercare un comportamento personale più adeguato all’organizzazione coreografica, un meccanismo di partecipazione basato sull’autocontrollo, finalizzato al piacere di sperimentare combinazioni e permutazioni di movimenti e di gesti sollecitati da stimoli sensoriali, scoprire nuove elaborazioni motorie, tanto da lasciarsi andare a un’evasione espressiva, divenendo così un campo di esperienze con cui assicurare e premiare ogni individuale successo.

per ulteriori approfondimenti visita il sito:

www.clinicalpedagogy.com